La mano e le dita in Medicina Tradizionale Cinese

Le mani hanno da sempre avuto una valenza magica, sacra e simbolica nella storia, basti pensare che le prime rappresentazioni simboliche delle mani risalgono addirittura al periodo preistorico durante il quale vengono incise e raffigurate sulle pareti delle grotte, dando vita a quella che è considerata la forma più antica di arte che l’uomo abbia realizzato.

Nell’antica Roma le mani erano associate alla fedeltà e venivano raffigurate su alcune monete ad indicare la stipula di contratti; il famoso saluto romano era effettuato utilizzando la mano destra per rendere onore ed indicare fedeltà, amicizia e lealtà.

La tradizione cristiana ha da sempre utilizzato le mani per adorare Dio, per dare benedizioni, per pregare o per scambiarsi un segno di pace.

In Medio Oriente alzare la mano destra con l’indice sollevato esprime un grado estremo di deferenza, che è accolto con favore dagli dèi, nell' induismo e nel buddismo si è diffuso un particolare linguaggio simbolico dei gesti ("saggio" significa anche "stampa" e "gesto"), che viene utilizzato nei rituali, nelle danze, così come nell'iconografia. 

I Mudrā (मुद्रा, termine sanscrito che significa letteralmente “sigillo”, “gesto” o “segno) utilizzate nello yoga sono infatti gesti simbolici spesso praticati con le mani e le dita che facilitano il flusso di energia attraverso il corpo, aiutando e favorendo così la pratica.

Nell’antica Grecia e nelle civiltà precolombiane sono state ritrovate numerosissime statue di dee con le mani rivolte verso il cielo.

Nel Medioevo il vassallo metteva le mani nelle mani di anziani come segno di sottomissione ed il Cavaliere gettava il guanto di sfida al nemico come un segno di chiamata.

Ai giorni nostri la stretta di mano è da sempre un simbolo di amicizia e di fiducia e la chiromanzia è l’arte di leggere nella mano il destino di una persona.

La mano è fondamentalmente un sistema di comunicazione tra l’organismo umano ed il mondo esterno: attraverso le mani l’uomo può prendere esperienza del proprio corpo e del mondo che lo circonda; attraverso il contatto con le cose è possibile assumere le informazioni necessarie a stabilire le caratteristiche degli oggetti che tocchiamo, quindi la mano rappresenta senza dubbio lo strumento e l’organo della conoscenza concreta del mondo esterno.

Inoltre attraverso le mani l’essere umano è in grado di agire e modificare la realtà, plasmarla a proprio piacimento, creando nuove forme, modificando forme esistenti, quindi essa rappresenta sicuramente anche la possibilità e la capacità dell’uomo di agire nel mondo e nella società e di interagire con le cose e gli esseri viventi.

La mano con al centro l’occhio è il simbolo del legame tra osservazione ed azione in numerose civiltà antichissime, per stare a significare che vedere e toccare conducono alla conoscenza, un esempio ne è il famoso disco di Ruttlesnake, il più antico artefatto preistorico ritrovato negli Stati Uniti, utilizzato anche dai nativi americani

Altro esempio è rappresentato dal verbo ebraico yada (“conoscere”) che è costituito dalla radice yad, la mano, a cui si aggiunge il la lettera ayin che vuol dire occhio.

Attraverso la gestualità delle mani è possibile esprimere concetti, emozioni, stati d’animo facilmente interpretabili degli altri al di là della parola. Nella cultura occidentale moltissime sono le espressioni popolari che riguardano le mani ed il loro significato: domandare la mano di una ragazza, passare la mano, mettere le mani su qualcosa, alzare le mani, avere le mani d’oro, allungare le mani, mettere le mani avanti, calcare la mano, dare manforte, essere nelle mani di qualcuno, far man bassa, fregarsi le mani, avere qualcosa a portata di mano, mettere le mani sul fuoco, mettersi una mano sulla coscienza, sentirsi prudere le mani, restare a mani vuote, sporcarsi le mani, venire alle mani, stare con le mani sui fianchi; tutto ciò a significare la moltitudine di azioni che le mani hanno la possibilità di fare e la loro importanza nella nostra vita quotidiana.

Nel saluto rituale della tradizione cinese (Jinli), la mano destra, chiusa a pugno, rappresenta il Sole (Ri 日), il maschile, lo Yang e la mano sinistra, aperta che accoglie il pugno, la Luna (Yue 月), il femminile, lo Yin. I due astri si uniscono nel gesto del saluto, che pertanto diventa simbolo di fratellanza ed illuminazione e danno origine al carattere Ming (明) assumendo il significato di unità, fratellanza chiarezza, illuminazione, brillante, luce.

Nella cultura cinese le mani sono la parte del corpo dell’uomo più vicina al cielo (nella tradizione esso viene rappresentato come tramite tra Cielo e Terra, in piedi e con le braccia rivolte verso l’alto) e quindi può a buon ragione essere considerata come la parte più “celeste”, più “divina” del corpo umano.

Esse quindi rappresentano un luogo privilegiato di scambio e di passaggio di energia tra l’interno e l’esterno. I soffi celesti yang penetrano a livello degli arti superiori attraverso i punti Shu antichi, in particolare attraverso i punti Ting (denominati anche punti Pozzo o ancora Jing distale). Analogo discorso vale per il passaggio attraverso i piedi dei soffi celesti Yin.

I punti Ting sono i più periferici e si localizzano per la maggior parte dei meridiani a livello degli angoli delle unghie (ad eccezione del meridiano del Rene per cui tale punto è situato sotto la pianta del piede); in questi punti l’energia che circola fuori dal meridiano è attirata e fatta penetrare all’interno.

Le malattie delle mani ci daranno quindi in qualche modo indicazioni sul nostro rapporto e sulle relazioni con il mondo esterno.

Ad esempio tensioni, dolori, sofferenze delle mani indicano che il nostro rapporto con il mondo esterno è di dominio, di potere, di possesso o di avidità, vogliamo tenere in pugno, serrare, dominare troppo le cose, gli eventi o gli individui, sia per la voglia di dominarli sia per paura.

La mano che si chiude è quella che trattiene, che ha paura che le cose le sfuggano, che si difende oppure che attacca e vuole colpire con un pugno.

Una mano calma, che accoglie è sempre aperta, al contrario una mano chiusa è una mano che lotta, che minaccia, che grida vendetta.

Le mani ed i polsi sono strettamente collegati e il dolore che colpisce entrambi contemporaneamente spesso significa che è presente una grossa difficoltà ad abbandonare la presa sul mondo, sulla volontà, sul dominio, sul possesso o sul potere che esercitiamo su di esso.

In Cina lo studio della mano (chirologia) trova il suo posto all’interno della Tradizione Medica e dell’energetica cinese. La forma e le caratteristiche della mano sono espressione della vitalità e della fisicità di un individuo, come il viso lo è per il carattere. Ogni Elemento o Movimento, della Tradizione Medica ha la sua tipicità espressa nella mano.

Una mano armoniosa, regolare e con una perfetta simmetria tra le dita e il palmo, segni cutanei come solchi di una corteccia, sono caratteristiche di una mano Legno. Se la mano è lunga, agile, armoniosa con dita estremamente mobili, la classica mano dell’artista, è una mano Fuoco. Invece una mano corta, tozza, forte, con dita relativamente corte, la mano di chi lavora la terra, è precisamente una mano Terra. Il Metallo è espresso da una mano lunga, appuntita, con le dita corte rispetto al palmo e una presa scarsa se non inesistente. Una stretta decisa di una mano carnosa, forte ma armoniosa e caratteristica dell’Elemento Acqua.

I polsi

Anche i polsi, cosi come le mani, rappresentano il luogo di passaggio e d’azione dello spirito invisibile sul mondo manifesto; il nome dell’agopunto HT7 (situato nella porzione ulnare della piega del polso) è “Shen Men”, cioè “la porta dello spirito”. Lo Shen (“lo spirito”) è l’anima dell’uomo che si manifesta nel quotidiano, la parte spirituale dell’uomo che si adatta a situazioni concrete e che per poter agire, manifestarsi, deve passare attraverso questo punto alla mano.

Quando abbiamo i polsi legati, lo Shen è bloccato e di conseguenza si blocca la nostra capacità di intervenire sulla realtà in modo concreto.

Il significato simbolico di frequenti distorsioni ai polsi, quindi, potrebbe quindi significare una difficoltà dell’individuo di agire in modo concreto sul mondo che lo circonda e di non riuscire a mettere in pratica ciò che il suo Shen, il suo spirito gli suggerisce.

Il punto HT7 non a caso è un punto a forte valenza psichica ed è spesso usato per trattare problemi legati ad ansia, stress, insonnia, palpitazioni, disturbi della memoria.

Le dita

Cerchiamo ora di capire nel dettaglio quale possa essere il significato globale di eventuali malattie o squilibri che possono manifestarsi sulle dita in relazione ai meridiani energetici che vi passano.

Da notare che spesso problemi sulle dita della mano destra sono in relazione con il simbolismo Yin e problemi che si manifestano dal lato sinistro sono in relazione con il simbolismo Yang.

Pollice

Il pollice è il dito in cui termina il meridiano del Polmone; si tratta quindi del dito che rappresenta la protezione, la difesa, la reattività in relazione al mondo esterno. Non è un caso infatti, se i bambini appena nati hanno bisogno di sentirsi rassicurati ciucciando il pollice!

Da notare che il pollice come abbiamo detto rappresenta la sicurezza, ma intendendo con tale termine più una “sicurezza difensiva”, al contrario del medio e dell’anulare che come vedremo rappresentano più una sicurezza nel rapporto tra il nostro lato interiore e quello esteriore.

Indice

L’indice è il dito in cui ha inizio il meridiano dell’intestino crasso; anche tale dito rappresenta la protezione, ma essa va intesa più come eliminazione delle cose dannose e loro espulsione verso l’esterno.

È il dito della domanda e della minaccia, dell’autorità, dell’accusa, le tensioni e i blocchi che si manifestano in questo dito sono quindi correlati ad una necessità di scaricare qualcosa, di non tenerla dentro di sé, di allontanare da sé un qualcosa o un vissuto in quanto esso è percepito come non accettabile per l’individuo.

Blocchi o problemi all’indice possono altresì significare una tendenza eccessiva all’autorità, al comando, che deve essere scaricata in quanto appunto è in eccesso.

Medio

In tale dito ha termine il meridiano del pericardio (maestro del cuore). Si tratta del dito della strutturazione interiore, del governo ininterrotto delle cose e anche di quello della sessualità (intesa come potere sugli altri che apporta piacere). Esso quindi rappresenta la soddisfazione che otteniamo dall’osservare il nostro vissuto e l’azione che abbiamo intrapreso sul mondo.

Un problema o una tensione in tale dito, quindi, può stare a significare un’insoddisfazione che proviamo nei confronti del modo in cui le cose accadono o del modo in cui riusciamo a gestirle nella nostra vita.

Anulare

L’anulare è il dito da cui ha inizio il meridiano del sanjiao (triplice riscaldatore); è quindi il dito dell’unione delle cose, della loro coesione all’interno di noi e della loro assimilazione. L’anello di matrimonio, unione tra due individui, viene infilato proprio a questo dito!

Patologie o problemi a questo dito, quindi, possono significare una nostra difficoltà ad “unire”, unificare le cose dentro di noi o attorno a noi, a creare una coerenza tra tutte le parti che ci compongono o che compongono la nostra vita al fine di darle uno scopo ed una coerenza di fondo, un senso.

Mignolo

Su tale dito si affiancano due meridiani: il meridiano del cuore (che termina su di esso) ed il meridiano dell’intestino tenue (che dal mignolo prende avvio). Si tratta del dito della sottigliezza, dell’elaborazione, del confronto tra emozionale e superficiale, dell’apparenza, della pretesa. Si tratta del dito che la signora di buona famiglia solleva quando sorseggia un the in un luogo mondano per conferire eleganza al proprio gesto!

Problemi su questo dito potrebbero significare un bisogno di esteriorizzare, una tensione emozionale, una tendenza alla superficialità o alla soggettività. Potrebbero indicare che siamo troppo calati nel ruolo che recitiamo o nelle apparenze e poco in sintonia con la natura o il nostro essere profondo.

Punti di agopuntura principali della mano

Lato esterno (Yang)

  • LI3 Sanjian (TERZO INTERVALLO): sul lato radiale dell'indice, prossimalmente all'articolazione metacarpo-falangea. È punto shu/ruscello del meridiano corrispondente all'elemento Legno. Disperde il vento esterno, elimina il calore, illumina gli occhi, giova alla gola. Utilizzato per algie oculari, odontalgie dell'arcata inferiore, faringiti acute, nevralgia del trigemino, infiammazioni ed edemi del dorso della mano
  • LI4 Hegu (LA RIUNIONE DELLE VALLI): sul dorso della mano tra il primo e il secondo metacarpo, sul lato radiale, al centro del secondo metacarpo. Spesso doloroso alla pressione è il punto shu/sorgente del meridiano ed è utilizzato per le patologie a livello della testa e del volto (cefalea ed emicrania) e le malattie dei cinque organi di senso: infiammazioni oculari, rinite, occlusione nasale, naso liquido, rinorrea, sinusite; gengivite, odontalgia; paresi facciale; nevralgia del trigemino; acufeni, ipoacusia, dolori e infiammazioni dell'orecchio. Spesso è utilizzato anche per sindromi superficiali da attacco di patogeni esterni Vento Freddo e Vento Caldo (raffreddore, influenza, febbre, dolori muscolari). È un punto del meridiano del grosso intestino, quindi è collegato con tutte le patologie dell'intestino crasso e dell'apparato digestivo: gastralgia, vomito, nausea, dolore addominale da disturbi intestinali, diarrea, dissenteria, stipsi, dolori addominali, appendicite acuta (non cronica)
  • LI5 Yangxi (IL TORRENTE YANG): nella depressione della tabacchiera anatomica, sul polso radialmente, fra i tendini. È il punto shu/fiume del meridiano ed è utilizzato per cefalea frontale, odontalgia, dolori all'articolazione del polso, tendinite degli estensori del pollice, infiammazione del nervo radiale, artrite e artrite reumatoide, epilessia, ipersonnia, squilibri psichici, depressione dovute a disturbi del Qi del Fegato o a presenza di Tan; si tratta anche di un punto empirico per smettere di fumare
  • SI3 Houxi (IL TORRENTE POSTERIORE): sul lato ulnare del quinto metacarpo posteriormente all'articolazione metacarpo-falangea, in corrispondenza di dove cambia la tipologia di pelle. Punto shu/ruscello del meridiano e punto chiave che attiva il meridiano Du Mai, utilizzato per cefalea occipitale associata a cervicalgia e/o dorsalgia, dolori della scapola (il meridiano Si percorre la scapola e il Tai Yang del piede percorre la zona occipitale), spasmi dei muscoli facciali (tic), malattie dell'orecchio, dolori e parestesie delle articolazioni della mano, paralisi della mano; crampi della mano (effetto locale), rilassamento in generale di tendini e muscoli (contratture colonna vertebrale), mal di denti e mal d'orecchio
  • TE3 Zhongzhu (L'ISOLETTA CENTRALE): sul dorso della mano, nella fossetta tra il quarto e il quinto metacarpo. È il punto shu/ruscello dei 5 punti Shu antichi, corrispondente al Legno. Smuove le ostruzioni del meridiano e rimuove la stasi del Qi del fegato. Utilizzato per manifestazioni di vento caldo a livello della testa, cefalea, gonfiore, rossore e dolore degli occhi, dolori dell'orecchio e acufeni, algie della faringe-laringe, dolori localizzati lungo il meridiano Shaoyang (arto superiore: gomito, polso, mano)

 

Lato interno (Yin)

  • HT9 Shaochong (ZAMPILLO DELLO SHAOYIN): all'angolo interno dell'unghia del dito mignolo. È il punto shu/pozzo del meridiano che corrisponde al legno. Viene spesso utilizzato nel trattamento degli stati di shock o nel coma. In Dispersione si usa per l’analessia, e la sua azione antipiretica ed antinfiammatoria, ansiolitica e per dispersione del fuoco cardiaco
  • HT8 Shaofu (RESIDENZA DELLO SHAOYIN): sul palmo della mano, tra il quarto e il quinto metacarpo (corrisponde al punto dove tocca la punta del mignolo mettendo la mano a pugno). Punti shu/fonte che corrisponde al fuoco, quindi ha la caratteristica di abbassare il calore del cuore e del suo meridiano. Viene utilizzato soprattutto del trattamento dei disturbi psichici e nelle patologie della mano
  • PC9 Zhongchong (LO ZAMPILLO CENTRALE): al centro della punta del dito medio. È il punto shu/pozzo corrispondente al legno; come tutti i punti pozzo purifica il calore e disperde il vento, quindi indicato per febbri importanti, disturbi del comportamento. Problemi di afasia e disturbi del linguaggio (il cuore si apre sulla lingua). Utilizzato anche per gonfiore e dolore della lingua, problemi di articolazione del linguaggio
  • PC8 Laogong (IL PALAZZO DELL'OPERA): al centro del palmo, tra il secondo e il terzo osso metacarpale, nel luogo toccato dalla punta del medio quando si fa il pugno. È il punto shu/fonte del meridiano e si utlizza per la dispersione del calore del pericardio, gonfiore e dolore del cavo orale e della lingua, sindrome del tunnel carpale e per l’alitosi
  • LU11 Shaoshang (LO SHANG MINORE): si trova a 0,1 cun posteriormente all'angolo radiale dell'unghia del pollice. È il punto shu/pozzo del meridiano corrispondente all'elemento Legno e fa parte dei 13 punti GUI (fantasmi) che trattano le patologie psichiche e psichiatriche. Viene utilizzato per le parestesie della mano o con microsanguinamento (3 gocce di sangue) per dolori alla gola, gonfiori acuti o febbre con convulsioni

Se vuoi avere maggiori informazioni o vuoi venire a conoscerci di persona ed a sperimentare i benefici della Medicina Tradizionale Cinese consulta il calendario degli eventi che si svolgeranno presso l'Associazione "La Ghianda" a Roma, in Viale Appio Claudio  (vicino al Parco degli Acquedotti ed a Cinecittà,  tra la via Appia e la via Tuscolana, facilmente raggiungibile anche con la metropolitana Linea A, fermate Subaugusta o Giulio Agricola) oppure chiamaci (o scrivici su Whatsapp) al numero 320-7883535 (Enrico)

 

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