Li Shizhen, il medico del popolo

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Li Shizhen fu un famoso farmacologo che visse nel XVI secolo, al tempo della dinastia Ming; egli fu l’autore del dizionario di farmacologia “Compendio di Materia Medica”, diventato uno dei classici nella storia della Medicina Tradizionale Cinese.

Li Shizhen (1518-1593) naque a Jizhou, nella provincia del Hubei, una località nota in tutta la Cina antica per la produzione di piante ed erbe medicinali, in una famiglia di medici da varie generazioni.

Sin da piccolo Li Shizhen sviluppò l’interesse per la natura e le piante e spesso si recava sulle montagne con il padre medico per raccogliere le erbe medicinali che poi insieme trasformavano in rimedi farmacologici.

Poiché a quei tempi la posizione sociale dei medici era bassa, il padre avrebbe voluto un’altra strada per il proprio figlio e nei suoi sogni avrebbe voluto che il figlio intraprendesse la carriera del funzionario del regno. Li Shizhen, dopo aver superato i primi esami a livello locale, però, nonostante diversi tentativi, non superò gli esami successivi e fu quindi quasi costretto ad ereditare la professione del padre, studiando la Medicina Tradizionale e decidendo di dedicare tutta la sua vita, le sue competenze, le sue energie ed il suo talento alla cura del popolo e dei poveri.

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Durante il suo lavoro quotidiano di medico, quindi, Li Shizhen ebbe l’opportunità di entrare in contatto con pescatori, cacciatori, taglialegna, contadini e coltivatori di erbe medicinali, che gli confidarono i segreti di moltissime ricette popolari e della tradizione. Il giovane medico ebbe l’intuizione di raccoglierle e catalogarle, sperimentandole in prima persona ed aggiungendo meticolose osservazioni sui risultati ottenuti, impadronendosi in questo modo di profonde conoscenze sulla Natura e sugli effetti delle varie sostanze medicinali.

Per redigere le sue note il giovane medico osservava i fenomeni naturali, verificava su di sé l’azione e gli effetti delle piante che somministrava ai suoi pazienti, dissezionava ed analizzava gli animali per verificare che le teorie che studiava fossero vere e per screditare le superstizioni, mantenendo sempre un atteggiamento aperto, attento, umile e rispettoso verso i suoi amati pazienti.

Nel corso di questa sua lunga opera di verifica, raccolta e sistematizzazione, Li Shizhen scoprì che molti tra gli erbari del passato non erano del tutto precisi ed affidabili. In alcuni di essi la classificazione non era chiara e l’efficacia farmacologica registrata non era propriamente esatta o addirittura completamente sbagliata, in altri lavori invece ci si basava esclusivamente su modi di dire, sulle superstizioni e sulle credenze popolari, senza che esse fossero suffragate da alcuna evidenza medica.

Questa circostanza metteva a rischio la salute e la vita del “suo” popolo e quindi Li Shizhen sentì come un obbligo ed un dovere morale la necessità di compilare un nuovo e affidabile dizionario farmacologico e nel 1522, a 35 anni d’età, decise di iniziare ad immergersi nella compilazione del suo “Compendio di Materia Medica”.

Nel corso del lavoro sul suo nuovo dizionario, Li Shizhen esaminò più di ottocento opere medicinali e testi antichi, mettendoli a confronto con il materiale a sua disposizione e producendo tre grandi revisioni dell’opera. Nel corso della compilazione di quest’opera mastodontica, mobilitò l’intera famiglia e tutta la sua comunità: figli, nipoti, amici e tutti i suoi studenti parteciparono ai lavori di revisione, copiatura e disegno delle tavole.

Si narra che durante questo periodo, nel 1551 Li Shizhen fu chiamato a curare il figlio del re di Chu ammalatosi improvvisamente. Il giovane guarì subito dopo le cure di Li Shizhen e questa cosa impressionò e rese felice talmente tanto il re di Chu che il sovrano presentò il medico all’ospedale imperiale. Li Shizhen, però, non ricercava onore e fame personale e fu colpito in negativo dal farraginoso meccanismo burocratico a cui dovevano sottostare i medici imperiali e capì subito che questo non poteva aiutarlo a realizzare il suo desiderio di soccorrere e salvare il popolo. Quindi, dopo meno di un anno dal suo nuovo incarico, dette le dimissioni, continuando a dedicarsi alla medicina del popolo ed alla compilazione del suo testo medico.

Dopo trent’anni di intensissimo lavoro, nel 1578 Li Shizhen portò a termine la compilazione della sua grande opera immortale “Compendio di Materia Medica” (Bencao Gangmu).

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Questa opera monumentale conta in totale un milione e 900 mila caratteri, è suddiviso in 16 parti, 60 categorie e 50 volumi, raccoglie 1892 medicinali, oltre 11 mila ricette e contiene più di mille disegni che raffigurano le complesse configurazioni delle varie sostanze medicinali, in modo da facilitarne la distinzione. In esso sono descritti il tipo, la forma, il sapore, la natura e l'applicazione di oltre mille erbe officinali.

Il suo enorme lavoro rese a buon diritto di Li Shizhen il più grande farmacologo cinese dell’antichità.

Per comprendere meglio la portata del lavoro svolto dal medico cinese, si consideri il fatto che, per veder realizzato in Europa un lavoro analogo a quello di Li Shizhen, si dovettero attendere circa duecento anni.

In seguito la sua opera è stata tradotta e stampata più volte in Giappone ed in tutta Europa ed è stata addirittura tradotta in latino, permettendo la diffusione di questa grande opera in tutto il mondo e rendendola un importante materiale di consultazione anche per i farmacologi moderni.

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