Le energie dei sensi di colpa secondo la MTC

 

A volte ci capita di svegliarci al mattino con un peso sul petto, una fitta, un rimorso o un mormorio interiore che recita «avrei potuto…», «non è giusto…», «avrei dovuto…».

Secondo la Medicina Cinese, anche in questo caso stiamo sentendo un movimento di energia (Qi) che non fluisce, che s’arresta, che diviene «immagazzinamento» all’interno. La nostra energia resta in sospeso, come acqua che non scorre, come un canto che resta senza eco e vibrazioni.

Nella visione della MTC, infatti, le emozioni non sono mere perturbazioni mentali, ma manifestazioni della stessa energia interna che governa organi, visceri, meridiani e flussi sottili. 

Il senso di colpa, in particolare, può essere visto come un’emozione che non riesce ad esprimersi pienamente, che si trasforma in auto-giudizio, ruminazione, remora interna: un’energia che rimane in circolo, senza trovare espressione, senza essere trasformata.

Da un punto di vista simbolico-energetico, il senso di colpa richiama l’idea del “dovere non compiuto”, del “rito interiore non portato a termine”, del “debito emotivo” che grava sull’anima e sul corpo. In questo senso l’organismo (nel linguaggio della MTC) trattiene quell’emozione, che può generare stagnazione di Qi, ristagno nel sangue (Xue) o nei meridiani. Tali ristagni possono manifestarsi come tensioni, disturbi soggettivi, senso di oppressione, difficoltà a lasciar andare.

Per meglio capire dove può collocarsi il senso di colpa nel quadro della MTC dobbiamo fare riferimento a due ordini di principi: gli organi/elementi e i meridiani; e il concetto di flusso libero del Qi.

Organi ed emozioni

Nel sistema dei Cinque Elementi della MTC troviamo che:

  • Il legno (木) / organo-fegato (Fegato (zang)) è associato all’emozione della rabbia/frustrazione.

  • Il fuoco (火) / organo-cuore (Cuore (zang)) è associato all’emozione della gioia e al “dominio dello Shen” (spirito).

  • La terra (土) / organo-milza (Milza (zang)) è associata all’emozione della pensosità, del riflettere troppo (si l’appella a “l’ansia da pensiero”). 

  • Il metallo (金) / organo-polmone (Polmone (zang)) è legato al lutto, al lasciar andare, al dolore. 

  • L’acqua (水) / organo-rene (Rene (zang)) è associata alla paura e all’insicurezza.

Nei testi classici il senso di colpa non compare spesso all'interno delle definizioni di "emozioni canoniche" dei «sette sentimenti», ma è evocato da autori contemporanei della MTC come un sottile derivato di pensosità (terra), auto-rimprovero (terra + metallo), stagnazione del Qi (legno) e difficoltà a “lasciar andare” (polmone / metallo). 

Pertanto, possiamo vederlo come un’energia che coinvolge in modo interconnesso la Milza-Terra (pen­sarsi troppo), il Fegato-Legno (rimanere “bloccati” nel rimorso, nel non aver potuto fluire) e il Polmone-Metallo (non riuscire a lasciar andare, trattenere). In aggiunta, il Cuore può essere toccato nel profondo se il senso di colpa investe la sfera interiore dello Shen, del sé, dell’identità.

Meridiani e flusso energetico

La MTC insegna che il Qi deve fluire liberamente lungo i meridiani: quando c’è blocco o stagnazione, nascono disturbi sia fisici sia psico-emotivi. Il senso di colpa, proprio perché è spesso “interno” e non espresso, crea una crisi di movimento: il Qi «non passa», resta in circolo, genera nodi, può trasformarsi in stagnazione del Qi o del Sangue.

In termini simbolici: il meridiano che sostiene la libera circolazione dell’energia emotiva può rallentare o collassare quando l’individuo non accetta, non elabora, non trasforma il senso di colpa. Il risultato può essere: oppressione al petto, respiro affannato, difficoltà a “respirare” l’espressione della colpa, rigidità posturale, tensione nei tendini (legato al Fegato/Legno) o sensazione di “peso” nella zona centrale dell’addome (Milza/Terra) o costrizione al petto/spalle (Polmone/Metallo).

Alla luce di questa lettura, un insieme di principi operativi (in termini MTC) per favorire il processo di elaborazione del senso di colpa potrebbe essere il seguente:

  1. Riconoscere l’emozione e darle spazio. In MTC il primo passo è non ignorare l’emozione, non reprimerla: “bloccare” è una delle cause di stagnazione del Qi. Accogliere che il senso di colpa c’è, permettersi di sentirlo, di risuonarlo nel corpo.

  2. Favorire la circolazione libera del Qi. Con pratiche che promuovano il movimento energetico e la fluidità: ad esempio esercizi di respirazione profonda, il qi gong, movimenti lente come lo tai-chi, massaggio (Tui na) leggero ai meridiani coinvolti. Queste pratiche aiutano a sbloccare, a “far fluire” ciò che era trattenuto.

  3. Tonificare o riequilibrare gli organi-meridiani implicati. Nel nostro caso: Milza/Terra (per l’eccesso di ruminamento dei pensieri), Fegato/Legno (per la stagnazione del rimorso) e Polmone/Metallo (per la difficoltà a lasciar andare). Si possono usare alimentazione, erbe (sotto supervisione), agopuntura, tuina, moxibustione per sostenere questi sistemi.

  4. Espressione simbolica e rituale. In MTC il corpo è micro‐cosmo dell’Universo: creare un rituale (scrivere ciò che si sente, parlare con un terapeuta, meditare sul perdono o sull’accettazione) diventa un atto energetico che aiuta a trasformare l’emozione da blocco a movimento.

  5. Integrare la dimensione dello Shen (spirito/mente). Il senso di colpa non è solo fisico: tocca la coscienza, la morale, l’identità. Perciò, riposizionare l’attenzione sul Sé benigno, sulla compassione verso sé stessi, sull’ammissione dell’errore e sulla volontà di trasformazione. In MTC lo Shen risiede nel Cuore, perciò un supporto alla calma mentale e alla pacificazione dello spirito è essenziale.

  6. Mantenere la regolarità del trattamento nel tempo. Come per ogni squilibrio energetico, non basta un intervento isolato: è la costanza, la progressione, l’integrazione di corpo-mente-spirito che consente il ritorno all’equilibrio.

Di seguito una selezione di cinque punti di agopuntura (o digitopressione) che, secondo letteratura contemporanea e interpretazioni energetiche, potrebbero risultare molto utili per affrontare la dimensione del senso di colpa.

  • HT7 (Shen Men) (Cuore 7, “Porta dello Spirito”)

    • Posizione: sul lato ulnare del polso, nella piega del polso, sul meridiano del Cuore.

    • Perché: calma la mente, armonizza lo Shen, favorisce il rilassamento della sfera interiore. Quando la colpa pesa sul cuore, sul senso di essere “moralmente” turbati, HT7 può favorire l’apertura verso il perdono e la pacificazione. Letture attuali lo citano come punto-chiave per la regolazione emotiva. 

  • LV3 (Tai Chong) (Fegato 3, “Grande Collisione”)

    • Posizione: sul dorso del piede, fra primo e secondo metatarso, circa 2 dita all’indietro dal gap.

    • Perché: promuove il libero fluire del Qi del Fegato, risolve stagnazioni. Nel senso di colpa spesso c’è stagnazione: rimorso, rimuginio, energia che non si muove. LV3 permette di “spingere via” quella energia trattenuta e favorire la circolazione. 

  • SP6 (San Yin Jiao) (Milza 6, “Incrocio dei Tre Yin”)

    • Posizione: lato mediale della gamba, circa quattro dita sopra la punta della caviglia, dietro il bordo tibiale.

    • Perché: nutre il Sangue, tonifica Milza e Stomaco (terra), calma la mente, favorisce l’elaborazione. Poiché il senso di colpa implica ruminar, pensieri ricorrenti, SP6 aiuta la Milza a “trasformare” quei pensieri in energia utile e non in auto-esaurimento. 

  • PC6 (Nei Guan) (Pericardio 6, “Passo Interno”)

    • Posizione: sul lato interno dell’avambraccio, circa due dita sopra la piega del polso, tra i tendini.

    • Perché: calmante, utile per l’ansia, senso di oppressione al petto, tensione emotiva. Nel nostro caso, quando la colpa crea peso al petto, tachicardia emotiva, “non respiro bene”, PC6 può aiutare a sbloccare la costrizione energetica e favorire l’apertura del petto e del respiro simbolico. 

  • CV17 (Ren17, Shan Zhong) (Vas­so Concezione 17, “Centro del Petto/Mar Qi”)

    • Posizione: sulla linea media anteriore del torace, all’altezza della quarta cartilagine costale, punto Ren 17.

    • Perché: chiamato anche «mare del Qi», apre il torace, promuove la circolazione del Qi della zona centrale, favorisce «respiro», «apertura». Per la colpa, che può trattenersi al petto e nella parte centrale del corpo, CV17 è simbolicamente e energeticamente un punto di liberazione e di transito verso l’accettazione. Alcune fonti lo citano espressamente per la colpa. 

Motivazione integrata: Questi cinque punti coprono rispettivamente i principali organi-emozioni implicati (Cuore/Shen, Fegato/Legno, Milza/Terra, Pericardio/relazione Cuore-Torace, Vas­so Concezione/centro petto). La loro combinazione favorisce quindi sia la liberazione della stagnazione che la pacificazione e l’apertura emotiva necessaria all’elaborazione del rimorso. In pratica, sono strumenti che permettono al corpo-mente di “sentire”, “lasciar andare”, “trasformare”.

Oltre all’agopuntura, la MTC offre numerose altre modalità per sostenere il percorso di elaborazione del senso di colpa:

  • Erbe e fitoterapia: Sebbene la colpa non sia un pattern classico preciso, possono essere utilizzate formule che tonificano Milza, pacificano il Fegato, rilassano il Cuore e rafforzano lo Yin quando è presente ansia o insonnia.

  • Tui na (massaggio cinese): Massaggiare i meridiani del Fegato, Milza e Polmone, favorire l’apertura del torace, la liberazione di tensioni fisiche correlate all’emozione trattenuta.

  • Qi Gong e Tai Chi: Pratiche che rendono visibile e sensibile il fluire del Qi, permettono all’individuo di diventare consapevole del proprio corpo-energia, di osservare quel senso di colpa non come «punizione», ma come «movimento da trasformare».

  • Dietetica cinese: Alimentazione che supporti la Milza (terra) — ad esempio cereali integrali, caldi, facili da digerire; evitare cibi freddi e crudi che indeboliscono Milza; favorire una circolazione energetica fluida.

  • Meditazione e lavoro sul respiro: Per favorire l’apertura del petto, la circolazione del Qi, il rilascio delle tensioni emotive che bloccano la respirazione (legato al Polmone/Metallo).

  • Uso dei Luo vessels (canali collegati alle emozioni): Alcuni autori segnalano che i vasi Luo trasversi sono utili per «collegare» i meridiani emotivi e permettere elaborazione emotiva più profonda. 

Immaginiamo il nostro corpo-energia come un grande sistema fluviale: ciascun meridiano è come se fosse un torrente, ciascun organo come se fosse un bacino, ciascuna emozione sarebbe una corrente che scorre. Il senso di colpa è come una confluenza che si è incagliata, che non trova più l’alveo, che inizia a ristagnare, che produce sedimenti, alghe, ristagni. Se non si interviene, quei sedimenti diventano fanghi che pesano, che appesantiscono la corrente.

Prevenire che il fiume si blocchi significa: riconoscere la corrente (rilevare la colpa), intervenire sul letto (meridiani, organi), rasserenare il bacino (accettazione, elaborazione), infine permettere al fiume di riprendere il suo cammino verso il mare della pace interiore. Quando il fiume scorre, l’acqua pulita circola, l’aria si rinnova, la natura intorno respira. Allo stesso modo, quando l’energia del senso di colpa viene trasformata, coltivata, trasmutata, l’individuo può ritrovare leggerezza, libertà interferenza emotiva, benessere.

 

 

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