Maschile e Femminile secondo la Medicina Cinese

 

Nel cuore della Medicina Tradizionale Cinese, dove ogni impulso vitale è ascoltato come un respiro del Cielo sulla Terra, la differenza tra uomo e donna non è mai una distanza, ma una danza. Una danza di forze che si rincorrono, si completano, si sfiorano come il giorno e la notte, come il sole e la luna, come il Qi e il Sangue, come lo Yang e lo Yin.

L’uomo, nella sua natura profonda, è associato al Qi e allo Yang. Il Qi è il soffio vitale, il vento interno che muove, riscalda, protegge. L’uomo è movimento, espansione, azione. Lo Yang è luce, attività, ardore. Il corpo maschile è orientato all’esterno, verso la penetrazione del mondo, verso la costruzione e il superamento. La donna, invece, è associata al Sangue e allo Yin. Il Sangue è sostanza, nutrimento, radicamento. La donna è profondità, ricettività, interiorità. Lo Yin è ombra, silenzio, ascolto. Il corpo femminile custodisce, contiene, trasforma.

Nella Medicina Cinese, questi non sono ruoli sociali, ma archetipi energetici. Maschile e femminile non sono rigidamente ancorati al genere, ma sono qualità che vivono in ogni essere umano. Tuttavia, nella biologia e nei cicli della vita, si manifestano con tratti distintivi che la Medicina osserva, rispetta, armonizza.

Nell’uomo, l’energia tende verso l’alto e l’esterno. È predisposto a disperdere, a consumare. Per questo, spesso soffre di carenze di Qi, di eccessi di Yang che bruciano senza nutrire. Tre patologie tipicamente maschili che trovano risposta nella Medicina Cinese sono:

  1. Eiaculazione precoce: uno squilibrio tra il Cuore e i Reni, una perdita del controllo dello Yang.

  2. Ipertensione: un Fuoco del Fegato che non è più trattenuto dallo Yin.

  3. Affaticamento cronico: una stasi di Qi della Milza che non sostiene più il corpo attivo.

Cinque punti di agopuntura spesso utilizzati in questi casi:

  • Rene 3 (Taixi): nutre lo Yin e ancora lo Yang.

  • Cuore 7 (Shenmen): calma lo Shen e regola il Cuore.

  • Fegato 3 (Taichong): disperde il Fuoco e muove il Qi.

  • Milza 6 (Sanyinjiao): tonifica lo Yin e armonizza i tre Yin del piede.

  • Stomaco 36 (Zusanli): tonifica il Qi e sostiene la vitalità.

Nella donna, l’energia è ciclica, profonda, interna. Vive in relazione al Sangue, ai suoi flussi, alle sue maree mensili. Le patologie tipicamente femminili riflettono spesso disturbi del Sangue e dello Yin. Tre esempi sono:

  1. Dismenorrea: dolore mestruale causato da stasi di Sangue o Freddo nell’utero.

  2. Amenorrea: assenza di mestruazioni dovuta a deficit di Sangue o di Rene.

  3. Sindrome premestruale: turbolenze del Fegato che agita il Sangue e lo Shen.

Cinque punti utili in questi casi:

  • Milza 6 (Sanyinjiao): punto principe per le disarmonie ginecologiche.

  • Ren Mai 4 (Guanyuan): tonifica il Sangue e i Reni.

  • Fegato 3 (Taichong): muove il Qi e calma l’irritabilità.

  • Vescica 17 (Geshu): punto del sangue, armonizza e tonifica.

  • Rene 6 (Zhaohai): apre il Ren Mai e nutre lo Yin.

La Medicina Cinese non separa mai l’organo dalla sua funzione psichica. Il Cuore regge lo Shen, la Mente. Il Fegato è sede del coraggio e del sogno. Il Rene custodisce la Volontà e la memoria ancestrale. Così, nelle patologie maschili e femminili, l’equilibrio non è mai solo fisiologico, ma anche spirituale. Ogni ago posato è un invito all’anima a ritrovare la sua musica.

Anche altre discipline olistiche orientali condividono questa visione integrata.

Nell’Ayurveda, per esempio, l’uomo è spesso dominato da Pitta, il fuoco dell’azione, mentre la donna da Kapha, la terra dell’accoglienza. Entrambe le polarità devono bilanciarsi con Vata, il principio del movimento. Lo squilibrio porta malattia, il bilanciamento porta armonia.

Nel Taoismo, l’unione dello Yin e dello Yang è il fondamento del Dao. Ogni pratica – dal Qi Gong all’Alchimia Interna – mira a unire il Maschile e il Femminile interiori, a creare un matrimonio sacro tra Cielo e Terra, tra respiro e forma, tra volontà e accoglienza.

Nel Tantra, il principio di Shiva (maschile) e Shakti (femminile) è la chiave dell’evoluzione spirituale. L’energia non si combatte, si abbraccia. Ogni polarità è l’altra metà del divino.

Persino nelle pratiche occidentali moderne di psicoterapia somatica o di biodinamica craniosacrale, emerge il bisogno di ritrovare una connessione profonda con l’energia femminile e maschile in ciascuno di noi.

Perché, alla fine, la vera cura non sta nel cambiare la nostra natura, ma nell’onorarla. L’uomo che riconosce la sua parte Yin trova la sua radice. La donna che risveglia il suo Yang scopre la sua fiamma. E nel silenzio di un trattamento, nel gesto di un tocco, nel fluire del Qi sotto pelle, si ricongiungono antiche verità.

Verità che ci dicono che siamo fiumi diversi, ma tutti affluenti dello stesso mare.

Che la differenza non è separazione, ma possibilità.

Che la danza tra maschile e femminile è eterna, ed è lei che ci mantiene vivi.

 

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